Aumento di Capitale in Vietnam
2022-11-17

Attualmente, il Vietnam è una delle destinazioni più di tendenza per le aziende interessate ad espandere la propria attività a livello internazionale. L'economia del Paese continua a crescere, trainata dagli accordi di libero scambio (ALS) e migliorata anche da un ambiente commerciale sempre più regolamentato.

Anche dopo il Covid-19, nonostante sia stato vittima di uno dei lock down più duri della sua storia, il Paese è riuscito a ottenere un aumento del PIL per due anni consecutivi.

Non sorprende quindi che molte imprese straniere stiano incrementando i propri investimenti in Vietnam per aumentare il capitale delle proprie filiali o aprire una nuova filiale nel Paese.

Il finanziamento di una società in Vietnam richiede il versamento del capitale sociale iniziale in denaro o il contributo di beni diversi dal denaro (conferimenti in natura), ad esempio fornendo nuove risorse, come macchinari o altre attrezzature.

In quest'ultimo caso, non è noto a tutti che la legge relativa al conferimento di capitale in natura (contribuzione di beni non monetari), stabilisce che l'imposizione dell'IVA non deve essere applicata in Vietnam: “ I contribuenti non sono tenuti a dichiarare e pagare l’IVA nei casi in cui i Beni sono conferiti per la costituzione di una nuova società ” (art. 5.7 della Circolare n. 219/2013/TT-BCT del 31 dicembre 2013, del Ministero delle Finanze).

Poiché una società di nuova costituzione può adempiere al conferimento iniziale in conto capitale entro 90 giorni dalla data in cui viene rilasciato il Certificato di registrazione dell'impresa (ERC), essa può quindi essere considerata un contribuente.

Pertanto, se la società madre fornisce l'attrezzatura dall'interno del Paese come incremento di capitale, il contributo non sarà soggetto all'IVA ordinaria del 10%.

Circostanza diversa nel caso in cui l'attrezzatura venga importata dall'estero: il cespite infatti, pur non rientrando nella categoria delle operazioni non soggette ad IVA, risentirà comunque dell'imposta: per la legge, infatti, l'Agenzia delle Dogane è l'autorità preposta di imposta (compresa IVA all'importazione e dazio doganale) per qualsiasi merce in fase di importazione; pertanto, l'IVA verrebbe comunque imposta e pagata al momento dell'importazione.

Dopo l'ingresso dei beni nel Paese, ovvero dei macchinari o delle attrezzature, sarà possibile richiedere il rimborso dell'IVA (ai sensi dell'articolo 22 della Circolare n. 219/2013/TT-BCT il quale stabilisce che: "Le autorità fiscali sono responsabili per l'organizzazione e la gestione della riscossione dell'imposta sul valore aggiunto e del rimborso dell'IVA per i Business Establishments"); tenendo anche in considerazione il recente Decreto n. 49/2022, che modifica l'elenco dei calcoli dell'IVA e delle operazioni di rimborso il quale afferma che "può essere concesso un rimborso dell'IVA per progetti di investimento con un valore IVA cumulativo pari o superiore a 300 milioni di VND ".

È di fondamentale importanza essere consapevoli dei meccanismi d’intreccio tra le diverse autorità governative competenti di un altro Paese (come le autorità doganali e quelle fiscali), al fine di migliorare l'efficienza delle soluzioni di apporto di capitale e ottimizzare le loro implicazioni fiscali.

In PHC Advisory siamo altamente specializzati, e possiamo seguire con attenzione le operazioni di conferimento o incremento di capitale in Vietnam e in altri Paesi dell'Asia. Non esitate a contattarci all'indirizzo info@phcadvisory.com per scoprire i nostri servizi di consulenza  fiscale e contabile internazionale di cui la vostra azienda potrebbe beneficiare.

1667814766188749.jpgGB banner small.jpg