In Cina, quando un'azienda interrompe temporaneamente la produzione e le operazioni, quali sono gli effetti sulla retribuzione dei dipendenti? La riduzione di lavoro e le perdite dovute a tale interruzione sono deducibili ai fini dell'imposta sul reddito societario?
In questo articolo presenteremo brevemente la gestione del pagamento degli stipendi dei dipendenti e il trattamento fiscale dei tempi d’inattività dell'azienda.
1. Come pagare gli stipendi dei dipendenti quando l'azienda arresta le attività e la produzione?
Durante una sospensione o un arresto temporaneo delle attività, il rapporto di lavoro tra l'azienda e il dipendente non viene sciolto; pertanto, l'azienda deve continuare a pagare gli stipendi o le spese di sussistenza al dipendente e a versare i contributi previdenziali in maniera puntuale. Qual è lo standard di pagamento degli stipendi durante codesta sospensione?
Ai sensi dell'articolo 12 delle Disposizioni Provvisorie sul Pagamento degli Stipendi, se la sospensione non è direttamente causata dal dipendente ed accade durante un ciclo di retribuzione (solitamente un mese), il datore di lavoro ha l’onere di corrispondere lo stipendio al dipendente secondo gli standard specificati nel contratto di lavoro. Se il periodo di sospensione supera un ciclo di retribuzione, i casi principali da considerare sono due:
nel primo caso, se il dipendente ha prestato lavoro per il datore di lavoro, gli deve essere corrisposto una mensilità e la retribuzione lavorativa corrisposta al dipendente non deve essere inferiore allo standard salariale minimo a livello locale;
nel secondo caso, se il dipendente non ha prestato lavoro per il datore di lavoro, tale fattispecie deve essere gestita in conformità alle normative nazionali/regionali pertinenti.
Ad esempio, le Regole sul Pagamento degli Stipendi nella Provincia di Jiangsu, stabiliscono che se il datore di lavoro non provvede a predisporre il lavoro del dipendente, deve corrispondergli un salario di sussistenza non inferiore all'ottanta per cento del salario minimo locale.
2. Le disposizioni di cui sopra possono essere applicate solo ad alcuni dipendenti?
Un'azienda può applicare le suddette disposizioni di interruzione dell'attività a uno specifico reparto o sezione oppure a un gruppo di dipendenti in base alle proprie disposizioni aziendali interne, ma non limitatamente a uno o a pochi dipendenti, ossia non in maniera mirata. Secondo i casi tipici di controversie di lavoro emessi dal Ministero delle Risorse Umane e della Sicurezza Sociale e dalla Corte Suprema, il suddetto trattamento di sospensione non è limitato solo in caso di completa sospensione dell'impresa: se l'impresa interrompe parzialmente le proprie attività, potrà applicare il trattamento previsto per determinati dipendenti senza discriminazioni.
3. Le perdite dovute alla sospensione dell'attività lavorativa sono deducibili ai fini della dichiarazione dei redditi?
Secondo le disposizioni della Legge sull'Imposta sul Reddito Societario, tutte le spese ragionevoli effettivamente sostenute da un'impresa che concorrono a generare reddito, compresi i costi, le spese, le imposte, le perdite e le altre spese, possono essere dedotte nel calcolo del reddito imponibile. Pertanto, le perdite causate dalla chiusura dell'impresa sono anch’esse “spese ragionevoli effettivamente sostenute dall'impresa”, in connessione con il reddito ottenuto e che potrebbero essere generalmente deducibili ai fini dell'Imposta sul Reddito Societario.
Inoltre, qualora si verifichino perdite patrimoniali, in base alle Misure Amministrative per la Deduzione Ante-Imposte dell'Imposta sul Reddito per le Perdite Patrimoniali delle Imprese (Annuncio SAT n. 25 [2011]), le seguenti tipologie di perdite patrimoniali devono essere comunicate alle autorità fiscali sotto forma di una dichiarazione ad elenco per la relativa deduzione:
(1) Perdite subite da un'impresa durante trasferimento o la vendita di beni non monetari a prezzi equi nel corso delle normali attività operative e gestionali;
(2) Perdite derivanti da varie rimanenze di magazzino dell'impresa;
(3) Perdite derivanti dal normale smobilizzo dei beni immobili dell'impresa quando questi raggiungono o superano la loro vita utile;
(4) Perdite di beni che si verificano a causa del normale deterioramento dovuto al raggiungimento o al superamento della vita utile delle attività biologiche produttive dell'impresa;
(5) Perdite sostenute dalle imprese per l'acquisto e per la vendita di obbligazioni, azioni, futures, fondi e strumenti finanziari derivati attraverso varie sedi e mercati di negoziazione in conformità al principio della correttezza delle transazioni di mercato.
Le altre perdite di beni, al di fuori di quelli sopra menzionate, devono essere comunicate all'autorità fiscale per la deduzione sotto forma di dichiarazione speciale. Se un'impresa non è in grado di accertare con precisione se la perdita patrimoniale sia una di quelle da dichiarare nell'elenco, potrà dichiararla sotto forma di dichiarazione speciale.
In sintesi, durante la fase di sospensione temporanea delle attività, la società può, da un lato, applicare il trattamento di sospensione al personale in conformità con le norme sopra citate per ridurre il costo del lavoro dell'impresa e alleviare la pressione operativa dell'impresa, mentre dall'altro lato, può applicare le norme di riduzione fiscale pertinenti per ridurre gli oneri fiscali in caso di eventuali spese aggiuntive o perdite sostenute. Qualora abbiate ulteriori domande sull’argomento, sentitevi liberi di contattarci al info@dpgroup.biz.