L'abolizione della tassa di consumo sui cosmetici in Cina potrebbe fornire un forte impulso ai marchi internazionali
2020-07-07

Una proposta per porre fine alla tassazione sui cosmetici è stata recentemente presentata alla Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (CCPPC), un organo di consulenza politica, da uno dei suoi membri, Jing Zhu, presidente di Haima Automobile.

Jing ritiene che, tenendo conto del miglioramento del tenore di vita in Cina, i cosmetici dovrebbero essere considerati oggetti di uso quotidiano e quindi non soggetti all'imposta sul consumo. Ha anche aggiunto che l'abolizione dell'imposta determinerebbe un ulteriore incremento dei consumi nel paese.


L'ultima volta che la Cina ha riformato l'aliquota dell'imposta sui consumi di cosmetici è stata nel 2016, quando l’ha ridotta dal 30% al 15%. La razionalizzazione delle categorie fiscali, nonche’ una progressiva riduzione delle imposte, sono state tra le primarie tendenze nelle riforma fiscali degli ultimi anni.

Attualmente, l'imposta sul consumo cinese si applica agli articoli non essenziali, compresi i cosmetici di fascia alta. Questa categoria di cosmetici, che comprende quelli con un prezzo all'ingrosso, al netto delle imposte, superiore a 10 CNY per millilitro o 15 CNY per pezzo, è soggetta all'imposta sul consumo del 15%.

Il taglio dell'imposta sul consumo dei cosmetici non avrà un grande impatto in termini di gettito fiscale nazionale, pertanto tale imposta può essere considerata prioritaria nella futura riforma.


Tuttavia, anche se la proposta andrà a buon fine, è probabile che non accadrà tanto presto, soprattutto alla luce dell'epidemia di covid-19, che ha avuto un grande impatto sul settore della cosmesi. I marchi domestici sono stati fortemente colpiti da covid-19, e l'abolizione della tassa sul consumo non farebbe che peggiorare ulteriormente le cose.

Questa proposta andrebbe chiaramente a beneficio dei marchi di cosmetici stranieri e aumenterebbe ulteriormente il loro sviluppo nel redditizio mercato della cosmesi del paese.

Se la tassa sul consumo verra’ abolita, i profitti della produzione e delle vendite miglioreranno ulteriormente. Alcuni cosmetici di fascia alta di produzione estera potrebbero quindi decidere di abbassare i loro prezzi.


D'altro canto, l'abolizione dell’imposta darebbe un duro colpo alla fiorente industria cosmetica cinese, che vede militare tra i suoi marchi emergenti Pechoin, Catkin e Marie Dalgar.

I prodotti di bellezza domestici sono raramente di fascia alta, quindi la maggior parte di questi non è influenzata dall'imposta sul consumo. Se i marchi stranieri di fascia alta sceglieranno di tagliare i prezzi a seguito dell'abolizione dell'imposta sul consumo, la competitività di mercato dei marchi nazionali sarà ulteriormente indebolita.

È tuttavia rilevante sottolineare che i cosmetici importati di fascia alta probabilmente non vengono acquistati dagli stessi acquirenti di prodotti locali di fascia bassa, quindi anche con una riduzione dei prezzi, questa non sarà probabilmente così significativa da spingere gli acquirenti di prodotti locali di fascia bassa verso i cosmetici importati di fascia alta.

1588130019836346.jpg

1594110889698190.jpg