Il governo vietnamita ha adottato la risoluzione n. 01/NQ-CP sui principali compiti e decisioni per l'attuazione del piano di sviluppo socio-economico e sulla previsione del bilancio statale per il 2022. Si evidenzia che il 2021 è stato contrassegnato come l'anno in cui molti eventi e iniziative sono state avviate in Vietnam, come il primo anno di attuazione della Risoluzione del XIII Congresso del Partito Vietnamita, la strategia decennale di sviluppo socio-economico per il 2021-2030 e il piano quinquennale per la periodo 2021-2025.

Sono stati delineati gli obiettivi per raggiungere una crescita del PIL del 6% - 6,5% nel 2022 con un PIL pro capite di 3.900 USD. Tali obiettivi sono richiamati nella delibera n. 01, recentemente adottata dal Governo, sui principali compiti e decisioni per l'attuazione del piano di sviluppo socio-economico e delle previsioni di bilancio dello Stato per il 2022. Il Governo rileva che il 2022 è un anno importante, ma il paese dovrà affrontare sfide man mano che lo sviluppo dell'epidemia di COVID-19 diventa più grave. Nel frattempo, la resilienza delle imprese è in difficoltà.

Il governo ha proposto lo slogan per il 2022 "Coesione e disciplina, adattamento proattivo, sicurezza, efficienza, ripresa e sviluppo", e ha anche sottolineato molte questioni chiave, tra cui sicurezza, flessibilità e adattamento e controllo efficace dell'epidemia di COVID-19, attuazione ferma di misure idonee a prevenire e combattere l'epidemia, la massima tutela della salute e della vita delle persone, l'attenzione all'eliminazione delle difficoltà per la produzione e le imprese, e un tempestivo sostegno alle persone e alle imprese.

L'attenzione nel 2022 dovrebbe concentrarsi sulle tre aree principali:

• ripresa e sviluppo della produzione e aumento delle esportazioni;

• accelerare lo sviluppo del capitale di investimento statale;

• mobilitare tutte le risorse per lo sviluppo dell'infrastruttura.

“Pur puntando a una crescita del PIL del 6%-6,5% e di un PIL pro capite di 3.900 USD, è necessario continuare a mantenere la stabilità macroeconomica, controllare il tasso di crescita medio dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) a circa il 4%, riequilibrare l'economia” - si legge nella delibera del Governo.

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