Make in India nel 2024: Progressi costanti ma c'è ancora una strada lunga da fare
2024-05-31

In occasione del decimo anniversario del nuovo programma "Make in India", l'India ha compiuto notevoli passi avanti nel potenziamento dell'industria manifatturiera nazionale e nell' attrarre investimenti esteri. Tuttavia, restano da affrontare sfide significative per raggiungere il massimo beneficio dall'iniziativa e consolidare il ruolo dell'India come potenza manifatturiera globale.

 

Introdotta nel 2014 sotto la guida del Primo Ministro Narendra Modi, l'iniziativa Make in India si poneva obiettivi molto ambiziosi. Il programma voleva attirare maggiori investimenti nel settore manifatturiero del Paese, incoraggiando al contempo l'innovazione, lo sviluppo di manodopera qualificata e la costruzione di infrastrutture di alta qualità. Alla base di questi sforzi c'era un obiettivo importante: aumentare la quota del settore manifatturiero nel prodotto interno lordo indiano da un misero 16% nel 2014 a un solido 25% entro il 2025. Dando priorità alla crescita delle industrie manifatturiere, la campagna Make in India mirava a trasformare l'India in una potenza manifatturiera durante i dieci anni a venire.

 

Sul fronte degli investimenti esteri, Make in India ha generato risultati positivi. L'India è emersa come destinazione leader a livello globale, attirando un afflusso record di 81,97 miliardi di dollari di investimenti diretti esteri nel 2021-22, con un incremento annuo del 19%. A beneficiarne sono stati soprattutto quei settori strategici come l'industria automobilistica, farmaceutica, delle telecomunicazioni e del commercio.

 

Il governo ha promosso riforme politiche concrete per migliorare la facilità di fare impresa e facilitare l'afflusso di investimenti diretti esteri. Tra queste, l'autorizzazione al 100% degli investimenti diretti dall'estero per via automatica nella maggior parte dei settori e il lancio di iniziative che favoriscono gli investitori, come gli Incentivi legati alla produzione.

 

Questi sforzi hanno permesso di catalizzare la crescita del settore manifatturiero, che negli ultimi anni ha superato l'economia in generale. Gli afflussi di FDI nel settore manifatturiero sono aumentati del 76% dal 2014, raggiungendo i 21,62 miliardi di dollari nel biennio 2021-22.

 

La percentuale del settore manifatturiero sul PIL, tuttavia, è rimasta ostinatamente intorno al 16% entro il 2024, decisamente al di sotto dell'obiettivo stabilito del 25%. Ostacoli come le infrastrutture carenti, le leggi restrittive sul lavoro, l'eccessiva burocrazia e un regime fiscale complicato hanno impedito un maggiore successo.

 

L'acquisizione di terreni per nuovi stabilimenti continua a essere una questione controversa, con disaccordi sui compensi e leggi obsolete che fungono da ostacoli. Anche le rigide leggi sul lavoro hanno scoraggiato i produttori, preoccupati dalla flessibilità delle assunzioni e dei licenziamenti.

 

Se Make in India ha indubbiamente migliorato le capacità produttive e il profilo globale dell'India, la realtà è che per trasformare il Paese in un polo di esportazione di prim'ordine, al pari della Cina o di altri paesi asiatici, saranno necessari anni di riforme continue in diversi settori.

 

Entrando nel suo secondo decennio, l'iniziativa Make in India deve affrontare le sfide principali attraverso investimenti infrastrutturali, revisioni legali e sviluppo delle competenze per sbloccare il massimo del potenziale manifatturiero del Paese.

 

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